Roberto Spairani

Introduzione:

  • Nome e cognome: Roberto Spairani
  • Soprannome (se ne hai uno): nessuno
  • Età: 69
  • Da quanto tempo fai parte della squadra: 2012
  • Città di provenienza: Zoagli ma nativo di Chiavari
  • Professione o attività principale: Ingegnere dirigente ASL4 felicemente in pensione
  • Da quanto tempo pratichi ciclismo in generale? Dal 1980
  • Come hai scoperto la nostra squadra? Non ricordo di preciso come ma ho conosciuto Eugenio Melis e siamo entrati subito nella squadra io e mio figlio
  • Che tipo di ciclista ti definiresti? (Stradista, grimpeur, velocista, ecc.) Pedalatore
  • Possiedi altre bici oltre alla tua da corsa? Quali? No
  • Il tuo attuale setup di bici (marca, modello, componenti principali): BIANCHI, modello ARIA, cerchi FULCRUM, cambio SHIMANO ULTEGRA (meccanico), compatta 34/50 pacco pignoni 11-32

Domande principali:

  1. Come è nata la tua passione per il ciclismo? Ho cominciato nel 1980 a girare in bici da corsa (un modello improponibile con cambio a 5×2 rapporti, ideale oggi per l’eroica) come momento di relax durante gli studi universitari, poi ho abbandonato per un po’ di tempo e, dopo una breve esperienza di MTB, ho ripreso nel 2005 quando ho comprato una Bottecchia (in alluminio, con forcella in carbonio, cambio a 9 rapporti) ricominciando ad allenarmi anche insieme a mio figlio, senza pretese non avendo molto tempo libero; la svolta decisiva col pensionamento, avendo finalmente più tempo da dedicare a questo sport e naturalmente una bici nuova.
  2. Raccontaci un momento memorabile vissuto in sella. Non ci sono stati momenti memorabili ma solo di grande entusiasmo e soddisfazione, quando con mio figlio all’inizio abbiamo scalato alcuni passi dolomitici e abbiamo partecipato alle prime due edizioni della Reggio Emilia-Rapallo nonché a diverse GF della Liguria.
  • Qual è stata la tua sfida più grande come ciclista? Per ora la Reggio Emilia-Rapallo, ma solo per ora…
  • Hai un obiettivo personale per questa stagione? Quale? Non ne ho in particolare, mantenere la forma e non perdere colpi è già una vittoria; quest’anno potrebbe starci la GF delle 5Terre (se si fa) che rifarei volentieri per la 4^volta.
  • Cosa ti piace di più del far parte della nostra squadra? Hai consigli? Pedalare e faticare in allegria che non manca mai con persone così squisite.
  • Hai un percorso o una gara preferita? Perché?  Come amante della montagna quando andavo a Chiavenna in villeggiatura la mia meta preferita (oltre al Maloja, ma meno) era il Passo dello Spluga, partendo da 333 m (da Chiavenna) e arrivando a 2117 m, con i suoi 31 km una pendenza media del 5,8% e massima del 21,8%. Qui da noi prediligo i giri ad anello possibilmente di ‘montagna, il preferito è Forcella-P.sso del Chiodo-Tomarlo-Scoglina,-Fontanabuona.
  • Chi o cosa ti ispira a migliorarti nel ciclismo? A questo punto non posso più migliorare.
  • Che consiglio daresti a chi si avvicina a questo sport? Prudenza soprattutto, e non solo, in strada.

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Curiosità personali:

  • Cosa ascolti per caricarti prima di un’uscita o una gara? (Musica, podcast, ecc.) Nulla, salto in sella e mi godo il paesaggio.
  • Qual è il tuo bar preferito dove prendere la colazione/panino durante i giri? Ogni giro ha i suoi riferimenti.
  • Se potessi pedalare ovunque nel mondo, dove andresti? Ma è così bella l’Italia!….

Chiudiamo con un messaggio motivazionale:

  • Qual è il tuo motto o frase che ti ispira nel ciclismo (o nella vita)? “Non si smette di pedalare perché si invecchia ma si invecchia perché si smette di pedalare”