Il nostro atleta Paolo Bertolino ha partecipato alla Maratona delle Dolomiti 2024, ha scritto per noi un bel resoconto della sua avventura vista da dentro e lo condividiamo con tutti voi, è sempre bello gioire delle gesta di qualcuno che si è messo alla prova ed ha portato a termine un suo obiettivo, possiamo prenderne spunto per qualsiasi prova dobbiamo affrontare anche nella vita di tutti i giorni.
Bravo Paolo! alla prossima avventura!
Il mio primo lungo.
Domenica 7 luglio 2024 ore 4.30 Colfosco in Badia.
Sveglia … oggi è il giorno della Maratona delle Dolomiti.
Dopo un anno di allenamenti, anzi 2 (l’anno scorso ho provato il percorso medio), parto per una sfida che qualche tempo fa avrei pensato impossibile: Il lungo della maratona delle Dolomiti 7 passi, 138 km e 4280 mt di dislivello.
Mi sporgo dal balcone … meteo pessimo come avevano previsto, strade bagnate ma non piove … speriamo possa migliorare col passare delle ore.
Colazione super proteica , preparativi con ansia di dimenticare qualcosa per eventuali forature e abbigliamento antipioggia da incastrare ovunque. Un bacio a mia moglie, compagna instancabile e super paziente di questa avventura, due parole alla mia specialized in perfetta forma così agghindata con numeri e borsette e si va.
Ci si avvia alla griglia di partenza. Siamo 3 amici ma quest’anno con obiettivi diversi. Ci dividiamo subito e ci vedremo all’arrivo (si spera)..
Ore 6.30 … si parte!!!!
L’emozione è tanta … un serpentone composto da 10000 ciclisti forse un po’ ridotti in numero a causa del meteo si snoda in tutta La Villa.
La sfida comincia.
Campolongo – Pordoi – Sella – Gardena. Pit stop sulla discesa del Gardena con moglie e figli pronti al cambio borraccia e ritiro di alcuni indumenti pesanti… e si riparte – Campolongo e… falsopiano per il bivio Falzarego/Giau – percorso medio o lungo? arriva la pioggia: fortissima, senza sosta, sono zuppo ma la cerata e i copriscarpe resistono … é arrivato il momento della decisione chiedo a chi trovo vicino a me, la maggior parte date le condizioni meteo devia per il medio …
Rallento e comincio a pensare ai due anni di allenamenti e di uscite di diverse ore e anche al tempo tolto alla mia famiglia per andare incontro a questa bellissima passione che è il ciclismo e decido.
Oggi si fa il lungo, bagnato, freddo, stanco ma si fa il lungo. Prendo il bivio per il colle Santa Lucia, si apre leggermente il cielo; salto il ristoro per approfittare della pausa meteo e proseguo per il Giau. La voce di Andrea, un mio caro amico, “vedrai è durissimo dopo cinque passi sarà difficile arrivare in cima “ e di Germano preziosissimo sostenitore della mia avventura “2 km duri e vedrai che poi spiana” (classica frase falsissima da ottimo ciclista 😂) mi rimbalzano in testa …
La salita è dura supero bene i primi km e poi mi faccio coraggio insieme a un mio nuovo compagno di percorso che è venuto sino qui da Casarza, Roberto (pensate su 10000 partecipanti di tutto il mondo sono riuscito a scalare il Giau insieme a un ragazzo che abita a 3 km da casa mia). Si va su insieme e si dividono impressioni e sforzi vivendo una delle cose più belle che offre questo sport.
Siamo in cima stanchi ma davvero felici… ricomincia a piovere. La discesa verso il Falzarego, penultimo passo é fredda ed é necessario percorrerla molto lentamente per la pioggia. Diversi ciclisti sono a bordo strada per forature o soccorsi per scivolate. La salita del Falzarego dovrebbe essere più semplice e tranquilla di quella del Giau, ma la stanchezza accumulata è tanta e arrivo in cima veramente con le ultime forze. Però manca poco … la soddisfazione di essere vicini all’impresa diventa più forte della fatica … ultimo strappo al Valparola, ristoro, qui ho sfruttato in pieno crostata e panini e discesa per affrontare l’ultimo sforzo. Acqua acqua e ancora acqua ad accompagnare gli ultimi km e i 300 mt di muro del Giat pensati sicuramente da una mente sadica per spezzare definitivamente le gambe che gia gridano pietà. Da qui in poi gli ultimi 3 km sono solo commozione, felicità per aver vinto una bellissima sfida contro me stesso e una gioia infinita per aver visto all’arrivo mia moglie, i miei bambini e i miei amici a gridare “bravo Paolo!!!” per una giornata e un esperienza indimenticabile.