Qualche tempo fa ho notato che i nostri “Amici del Tigullio“, avevano organizzato un giro sul Colle del Nivolet.
Rimasto molto colpito dalle immagini e dai panorami, ho quindi chiesto loro un piccolo resoconto di come si sono organizzati per affrontare questa bella scalata, ecco quindi quello che mi hanno inviato con la descrizione del loro viaggio.
Li ringraziamo e vi invitiamo alla lettura!
Questa è una descrizione del nostro giro al Nivolet nel mese di luglio.
E’ stata un’esperienza molto bella e senz’altro da ripetere, sempre nei…
…mesi estivi per via del clima più caldo anche se in quota l’aria era abbastanza freschina.
- Partenza da Rapallo 06.00;
- Autostrada Voltri – Alessandria – Aosta: uscita IVREA.
- Seguire indicazioni per Cuorgnè, mantenendosi dapprima sulla SP 58 e poi sulla SP 460 del Gran Paradiso fino a Sparone (dopo Pont Canavese).
- Parcheggio a Sparone, in prossimità del centro sportivo sul lato sinistro della strada, dove ci si può anche rifornire di acqua. Da Sparone al Col du Nivolet sono circa 47 km.
Sparone (oppure la vicina Locana) rappresentano un ottimo punto di partenza per la scalata al Nivolet, in quanto consentono di effettuare un adeguato e tranquillo riscaldamento.
I 4 tornanti che si incontrano dopo Noasca sono duri (con pendenze del 10-12%), ma non terribili; però la strada si impenna immediatamente e quindi bisogna tenere un ritmo regolare iniziando a gestirsi fin da subito, perché da qui in avanti non c’è molta tregua.
Per raggiungere Ceresole Reale (m. 1612) si attraversa una galleria lunga ben 3,5 km, larga, ben asfaltata e illuminata, che ha sostituito il tracciato della vecchia strada in teoria ancora percorribile, ma tutto dissestato e franato.
La galleria è lunga, molto lunga e con pendenza costante, che nel punto più impegnativo arriva anche al 15%. E’ tuttavia abbastanza pedalabile all’inizio – se presa con il giusto ritmo e il doveroso rispetto – e quando sul lato sinistro del tunnel si intravede la luce proveniente da un colonnato, la pendenza aumenta decisamente, e improvvisamente si sente tutta la fatica già accumulata. Dopo il cambio di pendenza (che poi comunque si attenua) si è solo a circa metà tunnel e rimane ancora parecchia strada da fare, per cui bisogna gestirsi andando su agili cercando di non faticare troppo.
All’uscita della galleria la strada inizialmente spiana e poi però si incontrano alcuni saliscendi in prossimità del lago, talvolta anche con brevi tratti un po’ impegnativi. A Ceresole Reale si può e si deve fare rifornimento di acqua alle fontanelle che si incontrano lungo la strada: poi ce ne sarà bisogno!
Il tratto duro – ma veramente duro! – è di circa 7 km ed inizia dopo Chiapili: nonostante i 1000 mt di dislivello già superati è da qui che comincia in pratica la vera e propria salita al Col del Nivolet, distante ancora 15 km!!!
Si affronta una serie infinita di tornanti di pendenza sostenuta (spesso tocca il 10%), senza tregua, che si attenua solo poco prima del Lago artificiale di Serrù (m. 2275), in corrispondenza di una piccola chiesetta che domina la valle: da qui si perdono circa 100 mt di dislivello in discesa sino a giungere all’altro bacino artificiale, il lago Agnel regalando un attimo di pausa utile anche per alimentarsi.
La strada passa sopra la piccola diga e poi risale per iniziare l’ultima parte di salita, con pendenze leggermente più abbordabili, ma sempre molto impegnative: sono altri 14 tornanti per un tratto che pare interminabile, e la fine sembra non arrivare mai! Si pedala in una stupenda cornice naturale, tra i fischi e le corse delle marmotte; a questo punto si avverte anche tutta la fatica per i tanti chilometri percorsi, e pure la rarefazione dell’aria può creare un certo affanno. Nella prima parte c’è anche qualche brevissimo tratto che consente di sciogliere un poco le gambe, ma la parte finale è dura e sembra di non raggiungere mai la cima: una salita veramente durissima e INTERMINABILE!
Una volta raggiunta la vetta è giusto dedicarsi alle foto di rito in prossimità del cartello che riporta anche l’altitudine del Col del Nivolet: 2612 m. s.l.m.!
Dal Colle si può scendere sul versante valdostano sino al Pianoro del Nivolet (circa 1 km), ove sorge il capiente ed attrezzato rifugio Savoia, al termine dell’asfalto.
La discesa da percorrere al ritorno, – dopo essersi adeguatamente coperti – regala panorami mozzafiato che la fatica dell’ascesa aveva nascosto, e si prende lentamente coscienza della “impresa” compiuta! Quando si raggiungono i 6-700 metri di risalita all’Alpe Agnel, le gambe “urlano”, fanno davvero male, ma è un attimo e si va giù verso Chiapili. Un’altra lieve asperità per ritornare al Lago di Ceresole, e una volta superato il tunnel, che in discesa non pone alcun problema (v>60 km/h), si raggiungono Locana e Pont Canavese, trovandosi spesso a pedalare con un discreto vento contrario.