Che si fa? si va a Roma!

Due grandi amici ed atleti Geo Davidson, Gianluca Arata e Giuseppe Russo, che condividono la passione e follia della bicicletta, hanno intrapreso una bella avventura la scorsa primavera.

Gianluca, che tanti di noi conoscono per il suo equilibrio e moderazione nei giri a due ruote, ha buttato lì l’idea a Giuseppe, il quale (probabilmente in uno stato confusionario) ha subito detto sì seppur conoscendo bene il soggetto.

Gianluca e Giuseppe davanti al Colosseo

A parte le battute facili di fronte a certe imprese che ai più sembrano impossibili, scopriamo come è stato possibile portare a termine una così bella avventura, magari qualcun altro potrà trarne ispirazione e lanciarsi nell’emulazione. Lasciamo la parola a Gianluca:

L’idea del viaggio è nata così:
”andiamo a fare un giro in bici ? ”
”ok, andiamo a Roma”
”va bene, quando?”
A volte le idee nascono così, io l’ho sparata grossa e ho trovato qualcuno che mi ha detto, va bene!
Inizio a pensare il percorso con…

la solita fissa: niente salite. Che per andare a Roma passato il Bracco potrebbe sembrare semplice, poi ricordiamoci che da Nord a Sud è tutta discesa.

Sembrerebbe tutto semplice, ma il problema c’è, l’ultimo tratto di Aurelia verso Roma, non è vietato alle bici, ma è praticamente un autostrada senza il pedaggio.
A questo punto cerco una variante, passando da Capalbio, sembra fattibile. Controllo bene la traccia che ho creato e vedo che dopo Capalbio c’è una strada bianca, va beh non sarà mica un problema (sarebbe stato meglio analizzare meglio la situazione).

La partenza è fissata per 20 Aprile 2023, ore 8.00
Io e Beppe ci scambiamo qualche messaggio i giorni prima, ma siamo d’accordo su un minimo di bagagli, insomma abbiamo rischiato di partire senza bagagli.
Decideremo le tappe lungo il percorso, abbiamo una traccia da seguire ma saremo liberi di fermarci o proseguire.

Partiamo!

Passato il passo del Bracco, ad Arcola la prima sosta della giornata, dopo il caffè alla partenza facciamo la colazione dei campioni.
Ripartiamo tranquilli con il pensiero che le salite di giornata sono finite, la temperatura sale e poco dopo l’ora di pranzo arriviamo a Viareggio. Cerchiamo un bar per una sosta veloce per un panino, finiamo al ristorante con antipasto e primo, abbiamo bisogno di carboidrati. Guardiamo il percorso che faremo e ci accorgiamo che ho tagliato fuori dal percorso la Torre di Pisa, modifica al percorso e foto di rito sotto la Torre.
Proseguiamo con la ciclabile che dal centro di Pisa porta al mare, incontriamo un ciclista che ci accompagnerà lungo la ciclabile a 30khm raccontandoci la storia di quella ciclabile, sarebbe stato bello anche rallentare un po’…

la bici di Gianluca on the run

Arrivati sulla costa sosta merenda: un bel gelato! Iniziamo a pensare dove dormire, Castiglioncello ci sembra una meta raggiungibile.
A Livorno litigo un po con il navigatore, ma usiamo l’Accademia Navale come faro.
Prima di Castiglioncello ci sono alcuni strappi, ma il panorama è fantastico. Raggiunto l’albergo mi accorgo che siamo a 199,5Km, giro dell’isolato: 200Km. Posso fermare il navigatore.

La sera c’è da festeggiare il mio compleanno: antipasto, primo , secondo dolce e tanto vino.
Durante la colazione riguardiamo il percorso e creo un alternativa per evitare lo sterrato previsto per il terzo giorno, si tratta di fare un po di salita e passare da Scansano.
La tappa di oggi si preannuncia completamente piatta per almeno 130Km, le strade sono poco trafficate e la temperatura è perfetta per pedalare, dopo Marina di Grosseto ci fermiamo al Ristorante a Principina a Mare (da segnalare che tutte le vie di questa località sono dedicate ai pesci), anche oggi pranzo con quattro portate e per finire una teglia di Tiramisù.

Dopo pranzo riprendiamo a pedalare, appena iniziamo a vedere qualche salita, la voglia di andare a Scansano sparisce, quindi decidiamo di andare verso Capalbio. 
Chiudiamo la giornata con 170km e poco più di 1000m di dislivello, siamo riusciti a evitare le salite.

Il terzo giorno partiamo da Capalbio e i primi km li percorriamo in una strada fantastica, senza traffico tra i muretti a secco in mezzo alla campagna. Ma tra poco ci aspetta quella che pensavamo fosse un strada bianca… in realtà è una sterrata, in genere percorsa dai trattori e con vari ruscelli che l’attraversano.

Ormai non possiamo fare altro che andare avanti, dopo l’ennesimo ruscello, decidiamo di attraversarlo senza scarpe, l’acqua arrivava alle ginocchia. Oltre allo sterrato in alcuni punti anche il fango non aiuta, poche altre volte ho sognato di raggiungere l’asfalto come in questo caso. Raggiunta, finalmente, la statale raggiungiamo Vulci dove ammiriamo ilPonte dell’Abbadia, proseguiamo e troviamo un autolavaggio per poter togliere il fango dalle bici: i passaggi stretti per le ruote da corsa non vanno daccordo con il fango.

Pisa ed i due atleti

Proseguiamo fino a raggiungere Tuscania e poi Vetralla dove facciamo una sosta Pranzo.
Al pomeriggio ripartiamo con l’idea di fermarci a dormire sul lago di Bracciano. La strada che percorriamo è bellissima e sempre poco trafficata, prima della discesa verso il lago troviamo il cartello stradale che ci avvisa che stiamo entrando in provincia di Roma. Raggiunto il lago, scopriamo che tutte le strutture alberghiere, B&B, e case vacanze sono piene.
Non ci preoccupiamo, proseguiamo verso Roma, troveremo sicuramente….

Quando iniziamo a pedalare al buio capiamo che non sarà semplice trovare una stanza, ma fortunatamente all’inizio della Cassia troviamo l’hotel Villa Maria Cristina Brando, gestito dalle Suore Sacramentine. Questa sera ceniamo in una pizzeria vicina all’hotel.

Domenica mattina, ormai siamo a Roma, il poco traffico rende piacevole il percorso fino a Ponte Sisto, dove prendiamo la ciclabile che segue il Tevere. 

A questo punto ci inventiamo un Tour di Roma, avremo il treno per tornare a casa nel pomeriggio, quindi Colosseo, Piramide, San Pietro insomma non ci facciamo mancare nulla.

La fortuna ha voluto che ci fosse una manifestazione storica a Circo Massimo.
E’ arrivato il momento di andare a Termini a prendere il treno, per fortuna è possibile caricare le bici senza smontarle anche sull’Intercity e in poche ore siamo a casa.

Alla fine abbiamo percorso 550km con 4500m di dislivello, pronti per il prossimo viaggio!

Se siete curiosi di altri dettagli:

traccia Komoot : https://www.komoot.com/it-it/collection/2073215/-roma-in-bici?ref=undefined

e cartelle delle foto: https://photos.app.goo.gl/P39wV6S54eD4icYu6