Suona la sveglia e fuori si sente soffiare un bel vento. Ma le nuvole saranno andate via dopo la pioggia di ieri? Le previsioni dicevano così, ma in questo periodo dell’anno, con fuori il freddo ed il sole che deve ancora sorgere è dura farsi venire la voglia di uscire in bici, anche se sai che poi sarai ripagato. Sul gruppo whatsapp iniziano a sorgere i primi dubbi, che provvedo però a spazzare via una volta sveglio, se mi alzo, si va.
Alle 8.30 mi trovo all’appuntamento ma…
…gli Amici del Tigullio non sono dell’idea di prendere del vento e decidono di stare sottocosta, così fa anche Angelo. Decido allora di seguire Paolo Querci che mi aveva preceduto, in direzione S. Lorenzo, dove c’era il secondo appuntamento alle 8.50.
Sono poco fiducioso, dato che sto salendo da solo per Saltincielo, una volta giunto al bivio scopro però con piacere che stanno arrivando un po’ di amici, in ordine di arrivo: Mimmo, Daniel e Patrick Nastasi, Denis Milani, Pietro Schiaffino, Bianca Lagomarsino ed il sempreverde Marco Gardella che ha iniziato a lamentarsi del vento, dal primo tornante di Corso N. Cuneo.
Nessuno, per fortuna, gli dà ascolto e dopo un primo tentennamento, Mimmo ci sprona a mantenere la meta prefissata (sarà una buona mossa con il senno di poi). Partiamo in direzione Ponente quindi, il vento soffia in maniera considerevole, siamo intorno ai 27 km/h e rende abbastanza pericolosa la discesa verso Recco, ma con la dovuta cautela si arriva tutti senza problemi.
Raggruppati, ripartiamo in direzione Genova, il panorama è semplicemente meraviglioso, la tramontana spazza tutta la foschia e la nitidezza della luce e del mare sono quasi fastidiosi per gli occhi, (ah, peccato non avere un po’ di nebbia! 🙂 #ciaomilano ). Proseguiamo ad un buon passo e svoltiamo verso la Salita al Santuario, il panorama migliora ancora, si vedono persino degli inizi di trombe d’aria sul mare. Davanti si tirano un po’ il collo per poi scoprire che l’arrivo non è alla Chiesa di Sant’Ilario ma a quella di S. Rocco di Nervi (che bello scoprire che nessuno studia il percorso che pubblichi (n’assidente! ve pittesse l’ursu!).
Comunque a fine salita inizia un tratto con fondo in mattoni e pietre che ricorda un po’ le strade in pavè, tramite quella si giunge alla sopracitata chiesetta, presso la quale si può fare anche rifornimento idrico. Essendo sul cucuzzolo viene però spazzata da un vento molto forte, quindi stiamo poco in zona e ci fermiamo poco prima per scattare qualche foto e mangiare qualcosina.
Si riprende la discesa e si punta su Nervi, dove la tappa successiva sarà nel Bar La Piazzetta per un caffè e brioche. Il Bar è di proprietà di un mio vecchio amico che gentilmente ci offre le brioche (sono sensibile a questi regali), pago un po’ di caffè insieme a Mimmo per ringraziare della compagnia e ripartiamo direzione casa.
Siccome sono un genio abbandono gli occhiali sul tavolino fuori dal Bar, errore che ho già fatto in passato in altri lidi, quindi dopo circa duecento metri devo tornare a riprenderli in contromano, per fortuna sono ancora lì. Mi getto quindi all’inseguimento degli amici e ci ricongiungiamo a Bogliasco.
Giunti a Recco saliamo all’Aurelia passando da Camogli, nonostante Gardella (che strano, sempre lui) volesse cambiare il percorso, ormai sono convinto dal discorso di Mimmo fatto in precedenza e me ne strasbatto l’anima. Proseguiamo quindi verso Camogli dove altri meravigliosi scorsi si aprono alla vista, mi fermo per riprenderne uno e salgo con la Bianca verso Ruta.
Giunti alla fontana decidiamo il da farsi, si rientra chi verso Santa e chi verso Rapallo, arriveremo ad un orario decente una volta tanto per fare contente le famiglie.